Anatomicamente si definisce “Perineo” o “Pavimento Pelvico” la porzione anatomica che appoggiamo al sellino della bicicletta.
Secondo alcuni autori il Pavimento Pelvico rappresenta la componente muscolare della zona interessata, secondo altri esclusivamente la muscolatura profonda, secondo altri ancora è il Perineo a essere la componente muscolare: molto spesso i due termini si sovrappongono e per evitare confusione in questo articolo parleremo sempre di Perineo.
Chiariamo fin da subito che sia uomini che donne hanno il Perineo, ma per semplicità faremo riferimento all’anatomia femminile.
Il Perineo rappresenta la chiusura inferiore del bacino: è un’area romboidale che si estende dalla sinfisi pubica al coccige chiudendo in basso la cavità addomino-pelvica.
Costituisce la parte inferiore del core e i suoi confini laterali sono le protuberanze ischiatiche.
Definiamo quindi i 4 principali punti di repere del Perineo:
- sinfisi pubica
- 2 protuberanze ischiatiche
- coccige
Nella donna il Perineo sostiene la vescica, l’utero e il retto, che vi si appoggiano sopra come se fosse un’amaca tesa tra sacro e pube.
I tessuti molli del Perineo sono un complesso sistema di muscoli fasce e legamenti: è come se fosse un “pavimento elastico”; i muscoli sono disposti su più strati e organizzati in 2 zone distinte sia da un punto di vista anatomico che funzionale:
- perineo anteriore o triangolo urogenitale: delimitato dalle tuberosità ischiatiche e dalla sinfisi pubica. Al suo interno sono presenti l’uretra e la vagina.
- perineo posteriore o triangolo anale: delimitato dalle tuberosità ischiatiche e dal coccige. Al suo interno vi è presente l’ano.
Il Perineo è una zona di cui si parla poco, trascurata, che troppo spesso nei manuali di anatomia e di chinesiologia viene tralasciata.
Sappiamo che è la base della postura, della prosecuzione della specie, del piacere e della continenza, è in stretta relazione con il diaframma respiratorio (altro grande dimenticato) ed è per questo che nel nostro approccio abbiamo deciso di integrarlo nella pratica concentrandoci non esclusivamente sul rinforzo muscolare ma in primis sulla consapevolezza, e successivamente su rinforzo e rilassamento della zona interessata.
Nello Yoga il Perineo prende il nome di Mula Bandha. Sebbene tradizionalmente le funzioni dei Bandha non fossero anatomiche ma legate alla circolazione pranica (energetica) è indubbio che l’importanza di questa zona fosse chiara anche anticamente.
Durante la pratica e il Prānāyāma verrà chiesta l’attivazione e il rilascio di mula bandha (NB come ogni muscolo anche il perineo deve essere attivato e rilasciato) e verrà spiegato agli allievi come reclutare in modo selettivo il Perineo evitando di utilizzare la muscolatura ausiliaria (adduttori, addominali, glutei),
Approfondimento a cura di Marco Ferrari